A ottobre la Libertas Basket School aveva annunciato l’arrivo di Josipa Ivas, una giovane giocatrice croata di 16 anni, che dopo lunghe trattative è approdata a Udine per potenziare il vivaio societario e completare la propria preparazione in vista di un possibile futuro in prima squadra. Sabato scorso, dopo mesi di burocrazia per completare il tesseramento dell’atleta, in occasione della partita di serie C tra Starenergy Trieste e Libertas Basket School vinta dalla formazione di coach Gallo per 46-68, Josipa è finalmente scesa in campo con la propria squadra.

16491312_1263457107070384_243982037_oJosipa, cosa hai provato a scendere in campo dopo tanti mesi di soli allenamenti?
«È stata una bellissima sensazione, ero un po’ emozionata ma davvero contenta. Non mi è mai piaciuto stare lontana dal campo per tanto tempo; questi ultimi mesi sono stati difficili per me perché ho dovuto guardare da fuori le mie compagne senza poter dare loro una mano. Spero che questo lungo periodo, il più lungo che abbia vissuto finora senza giocare, non ricapiti mai più. Ho continuato ad allenarmi con impegno, ma disputare le partite di campionato è tutta un’altra storia.»

A proposito del campionato, ora che hai calcato per la prima volta i parquet italiani cosa ne pensi?
«Il campionato mi piace, non saprei descriverne il livello perché da fuori non si percepiscono al meglio determinate caratteristiche. Quello che mi aspetto sono partite intense, competitive ed entusiasmanti: mi viene ancora più voglia di giocare se riesco a divertirmi insieme alla mie compagne.
Ritengo che la nostra squadra abbia molto potenziale, forse dobbiamo ancora esprimerlo al meglio, ma ogni giorno lavoriamo bene insieme al coach e quindi penso che presto raggiungeremo risultati importanti.»

Sono passati circa quattro mesi dal tuo arrivo in Friuli, come te la cavi con la lingua? Ti trovi bene a scuola?
«A scuola tutto bene. Certo, come in ogni cosa, si può fare sempre meglio, ma mi sono ambientata, ho preso il mio ritmo e ora sono contenta di come sta andando. Per quanto riguarda l’italiano, invece, c’è ancora tanta strada da fare: gli insegnanti e le mie compagne di squadra mi aiutano molto; faccio ancora numerosi errori e le mie frasi a volte non hanno molto senso…diciamo che è un “work in progress”. Qualche anno fa volevo studiare l’italiano solo che non ne ho avuto la possibilità. Ora che sono qui posso esercitarmi e imparare più velocemente a parlare e a scrivere nella nuova lingua, devo solo superare l’imbarazzo iniziale.»

Resp. Comunicazione – Michela Trotta