A un anno dall’infortunio che l’ha tenuta lontana dal rettangolo di gioco, Arianna Cortolezzis racconta la vita che ha vissuto in questi mesi, tra operazione e fisioterapia, tra voglia di giocare e lento recupero. Questa settimana Arianna ha ricominciato ad allenarsi e presto scenderà in campo per rafforzare ulteriormente l’organico della Delser.
«Preparare il borsone, andare in palestra, scambiare quattro chiacchiere in spogliatoio e fare allenamento. Per molti questa potrebbe sembrare una (noiosa) routine quotidiana ma per me, a distanza di quasi un anno da quella terribile sera, significa molto.
In realtà – racconta Arianna – non mi sembra ancora vero che finalmente sia arrivato il giorno che un anno fa, su un letto di ospedale, non riuscivo neppure ad immaginare. Dal ricovero post infortunio, al dottore che dubitava che potessi tornare a giocare a livello agonistico, dal tutore e dalle stampelle all’intervento a Bologna, ho attraversato un percorso tortuoso che però mi ha riportato esattamente dov’ero un anno fa. A dire il vero, durante tutti questi mesi non mi spaventava la fisioterapia, il dolore o il lavoro costante in palestra, quanto piuttosto dover digerire il fatto di starmene seduta e tranquilla sugli spalti (o peggio in panchina) senza poter dare un contributo concreto, in termini sportivi, alla squadra.
A seguito dell’intervento e poi della fisioterapia, ho lavorato sodo in palestra, seguita sempre dal mio preparatore Alistair Castagnoli. Ho rispettato pazientemente i tempi di recupero fisiologici del ginocchio, recuperando poi il tono muscolare e migliorando i gesti tecnici legati alla pallacanestro. Tenacemente ho compiuto giorno dopo giorno passi in avanti, talvolta sentendomi soddisfatta per movimenti all’apparenza insignificanti, ma tutto ciò mi ha sicuramente preparata ad affrontare il gradino più alto di questo percorso: recuperare la fiducia in me stessa e superare la paura del “potrebbe accadere di nuovo”.
Ora, insieme allo staff societario, ho deciso che questa fosse la settimana giusta per ricominciare i primi allenamenti e riprendere pazientemente confidenza con il campo e con le mie compagne, e di questo sono enormemente contenta. Per concludere, colgo l’occasione per ringraziare la mia famiglia che ha condiviso con me i momenti e tutte le esperienze più emozionanti, appaganti, ma anche dolorose di questi lunghi mesi.»
Da tutti noi, un grande “in bocca al lupo”ad Arianna per il suo ritorno!
Resp. Comunicazione – Michela Trotta